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Paolo Tordi - Il Pilota

Siamo nel 1971, Paolo ha raggiunto la maggiore età e con il suo stipendio di rappresentante può finalmente dare corpo alla sua passione: correre in motocicletta. I mesi invernali sono di febbrile attività e di grande dispendio di energie e di denaro. La moto con cui decide di partecipare al campionato juniores è una Motobi 175 acquistata usata, il preparatore è il mago Zanzani di Pesaro. La scelta è ottima; la moto e il preparatore sono quanto di meglio esiste sul mercato per coloro che vogliono iniziare l’attività agonistica. Prende la licenza di pilota, i colori sono quelli del moto club Alano Montanari di Cesenatico. Per trasportare la moto si utilizza l’auto del padre: una Autobianchi A111. Basta smontare la ruota anteriore e quella posteriore, togliere il sedile anteriore destro alla vettura e, con qualche manovra, ci sta tutto. Altra opzione era il portapacchi con la moto sopra ma la velocità di crociera dell’auto subiva drastiche riduzioni oltre a destare sorpresa e perplessità, per non dire altro, fra le forze dell’ordine. Questa ultima soluzione permetteva almeno al meccanico o ad uno dei tanti amici che talvolta lo accompagnavano, di salire in auto. In questo modo si arriva alla prima gara nel tempio della velocità: Imola.

Siamo nel 1971, nessuno si aspettava tanto all’esordio: un meritatissimo 4° posto frutto di grinta e determinazione. A Modena è davanti a tutti con largo margine; si gira per controllare il distacco dei lontani avversari e fa un dritto che gli costa la vittoria. A Treviso un 9° posto. A Monza, nella prima finale, è solo al 15° posto finale. I lunghi rettilinei non si addicono molto alla sua moto che perde sul dritto quel poco che il pilota guadagna in curva.

Nel 1972, il campionato juniores è ridotto a sole due prove; coglie un ottimo 3° posto nel circuito di Treviso mentre Modena lo vede cadere malamente al curvone dopo la variante, quando, veramente scatenato, contendeva la vittoria a Giovanni Franchi poi vittorioso. Riporta un trauma cranico e, dopo una settimana di degenza all’ospedale della città, le cure mediche lo restituiscono alle gare.
Nel 1973 passa finalmente senior. Acquista una Yamaha 250 raffreddata ad aria e con quella si aggiudica, sotto un torrenziale diluvio, una gara prestigiosa e di assoluto valore: la Conchiglia Shell a Imola. A fine stagione sarà 5° assoluto nel Campionato italiano senior classe 250 sempre su Yamaha.

Il 1974 è un anno difficile; non tutti credono nelle sue possibilità specialmente l’amico che, per scherzo, gli regala una cazzuola da muratore. Gli intenditori cesenati si rendono conto delle sue potenzialità. Conclude poco in termini assoluti ma l’esperienza acquisita sul campo è rilevante. Porta in pista moto come l’Aermacchi Aletta 125, la Ringhini 50, una Yamaha 350 oltre alla sua duemmezzo. Stupenda la gara di Modena, valida come prima prova del campionato italiano seniores, quando duella per il quinto posto con Lucchinelli dopo aver rimontato dall’ultima posizione. Alla fine sarà 7°. Sarà poi 14° nel gran premio delle Nazioni a Imola classe 350, a Misano sarà 4° in 250 e 6° in 350, al Mugello sarà 5° in 350 e 6° in 250

Pilota di talento, veloce e grintoso, viene notato dal sig. Cortini di Firenze che gli offre una Yamaha 350 per correre il Campionato italiano nel 1975.
La fiducia è ben riposta: sarà terzo nella classifica finale del campionato italiano classe 350 dietro Giovanni Proni e Giacomo Agostini. Vita dura per correre, la manutenzione delle moto si mangiava tutto il budget e bisognava risparmiare su tutto, dalla dieta, panini e basta e, sui mezzi logistici, il furgone Fiat 238 del padre che, acquistato per lavoro, si prestava benissimo al trasporto moto. Il furgone veniva usato dal padre fino al giovedì e da Paolo per il resto della settimana quando doveva correre. Quanto ai meccanici non aveva che l’imbarazzo della scelta fra i tanti amici: Oscar Benedetti, Barasi Paolo, Marino, Berto Baiardi. Mancava forse un tantino di continuità ma altre scelte non erano possibili. In ogni caso i risultati non mancano; a Misano sarà 4° in 250 e 5° in 350, sarà 5° nella 200 Miglia Makrolon Bayer Cup classe 250, 6° in 350 e 5° in 250 a Modena, 4° posto a Pesaro GP Villa Fastigi, 10° posto al Mugolo.

Alla fine del 1975 è in Svizzera per acquistare la moto per correre nella stagione successiva. Portare in Italia una moto da corsa era allora abbastanza complicato e il periodo delle ferie di Capodanno era ottimale considerati i minori controlli alla dogana. Nulla di illegale ma c’era sempre qualcosa nella ponderosa documentazione richiesta che non andava bene e allora erano ritardi e problemi. Comunque la sua fu la prima Yamaha cantilever ad arrivare in Italia. Voleva fare le cose sul serio: per il lavoro di rappresentante non c’era più tempo e anche la promessa di aiutare il padre nel lavoro destinata a cadere. Voleva emergere e per questo niente doveva essere lasciato al caso. Aveva bisogno di aiuto per fare il mondiale e il moto club Malatestiano di Cesena non fu in grado di aiutarlo. L’aiuto venne dal moto club Ennio Baglioni di Città di Castello che gli mise a disposizione una persona. Si era preparato con cura per tutto l’inverno, pensava solo alle corse, nessun impegno sentimentale ma tante amicizie con le quali interrompeva i contatti nei giorni di gara. Concentrato, silenzioso, attento al particolare, meticoloso nella preparazione della moto e del vestiario; questo era il pilota. In sintesi il suo curricolo di pilota senior:

1973 - 1° classificato Conchiglia D’Oro Shell – classe 250 Senior - Moto Yamaha.
5° Assoluto Campionato Italiano Senior – classe 250 - Moto Yamaha.
1974 – 4° - Assoluto Campionato Italiano Senior – classe 250 – Moto Yamaha.
4° - Classificato Inter. Motorraddrennen Zeltweg – classe 250 – Moto Yamaha.
3° - Classificato Inter. Road Races. Karvina – classe 250 – Moto Yamaha.
3° - Classificato Gran Premio Perla Verde di Riccione – classe 350 – Moto Yamaha.
8° - Classificato Gran Prix delle Nazioni a Imola – classe 250 – Moto Yamaha.
12° - Classificato Gran Prix delle Nazioni a Imola – classe 350 – Moto Yamaha.
3° - Classificato Inter. Road Races Piestany – classe 250 – Moto Yamaha.

1975 - 3° - Assoluto Campionato italiano seniors 350 – Moto Yamaha.
12°- Classificato Grand Prix France – classe 250 – Moto Yamaha
5° - Classificato Trofeo Makrolon – Imola – Gara internazionale.
13°- Classificato Grand Prix Brno - classe 250 – Moto Yamaha
2° - Classificato Inter. Road Races Piestany.
3° - Classificato Gran Premio Pesaro Mobili
14° - Classificato Gara Internazionale Paul Ricard – classe 250 – Moto Yamaha
16° - Classificato 1^ Manches 200 Miglia Magny Curs
4° - Classificato Gran Premio Renzo Pasolini Rimini.
4 – Classificato inter. Motorraddrennen Salzburgring – classe 250 – Moto Yamaha

Siamo nel 1976 e Paolo partecipa con le moto del tecnico toscano Michele Cortini al Campionato italiano e al Mondiale. Un sesto posto a Modena nella gara di apertura, un quarto posto a Misano nel trofeo Città di Riccione, un sesto posto nella prova mondiale di Le Mans, un ritiro per banale guasto nella prova mondiale di Salisburgo dopo aver duramente impegnato il tedesco Braun.
Si arriva così al fatale appuntamento del 16 maggio; Paolo è stanco, stanchissimo per aver trascorso due mesi su tutte le piste europee del mondiale, del campionato italiano e di qualche gara internazionale. Dal 19 marzo al 16 Maggio è impegnato in gare tutte le domeniche e praticamente sempre da solo: partenza al mercoledì o giovedì a seconda della distanza, sistemazione furgone e tenda, prove, quasi sempre due gare nelle classi 250 e 350, sistemazione di tutto nel furgone, partenza verso Cesena con il 238 Fiat, lunedì pomeriggio di nuovo in viaggio per portare le moto dal preparatore per una revisione, di nuovo in strada il mercoledì pomeriggio per andare a ritirarla, al giovedì di nuovo partenza per un altro gran premio. Gli ultimi due mesi Paolo li ha passati in questo modo. Era la sua vita, era la passione per il motociclismo ma forse era troppo.
Ha scritto Piero Di Giovanna: …..il carattere forte, deciso, a volte anche timido o riservato, lo fanno diventare un idolo, un personaggio cui fare sicuro riferimento in momenti della vita giovanile ove è necessario ricercare una figura non comune, quasi carismatica. E sarà questa formazione cristiana che costantemente si manifesterà nei sentimenti e negli ideali di Paolo; valori universali quali l’amicizia, l’altruismo, la lealtà e la serietà che verranno quotidianamente interpretati con assoluta naturalezza nel privato, nel lavoro e anche nello sport.

 


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