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Coppa FIM 2014

Coppa FIM Superstock 1000

Il nostro portacolori è Lorenzo Savadori su Kawasaki Pedercini Team


Aragon 13 aprile; 2° classificato.
Lorenzo è partito decisamente bene, in prova ha curato la messa apunto della moto con meticolosità e perizia con lo sguardo rivolto alla gara. Fin dal via nelle prime posizioni  Lorenzo punta certamente al podio se non alla vittoria. La lotta è dura specialmente con la Ducati di Massei e quando questi si ritira per caduta punta decisamente alla Ducati leader di Mercado. L'impresa non è facile, Mercado va via in solitario e Lorenzo capisce che il suo passo è migliore. Non commette errori e alla fine taglia il traguardoin seconda posizione.

Assen 27 aprile; 4° classificato
In qualifica Lorenzo stacca il miglior tempo e le previsioni per una gara di livello sono state poste. La gara parte sotto la pioggia e Lorenzo adotta una guida prudenziale; in un mondiale con solo sette gare non bisogna fare errori. Tanto più che il suo diretto avversario, Mercado è dietro. I primi passaggi sono difficili e Lorenzo perde posizioni ma la sua strategia è fare la gara su Mercado che pare avere difficoltà sul bagnato. Strategia vincente: sotto la bandiera a scacchi Lorenzo è quarto e Mercado sesto. Secondo in classifica a soli tre punti dal leader Mercado. A Lorenzo i complimenti del suo motoclub per l'intelligente gara.

Imola 11 maggio; ritirato
Sfortuna nera. Dopo aver letteralmente dominato tutti i turni di libere ed essere finito secondo in qualifica a 31 centesimi da Massei sulla Ducati Panigale ci si aspettava da Lorenzo e dalla Kawasaki del team Pedercini una gara spettacolare. Cosi è stato: la partenza è ottima e nessuno è in grado di tenere il suo passo, piano piano mette decimi fra lui e gli inseguitori. Il solo Jezek sulla Ducati Panigale pare essere in grado di tenere il suo passo ma non di avvicinarlo. La vittoria è in pugno. Se la fortuna è cieca, la sfiga purtroppo ci vede benissimo e assume la forma di una banale rottura del rinvio del cambio. Triste vedere il dominatore della gara infilare la corsia dei box. Vista la classifica, senza questo ritiro Lorenzo poteva essere primo in classifica generale. La nota veramente positiva è che Lorenzo oltre ad avere il passo per puntare sempre alla vittoria, ha anche raggiunto una straordinaria intelligenza e maturità nella condotta di gara. Bravissimo.

Misano 22 giugno; 1° classificato
Un week end da dominatore, questo il succo della prima vittoria di Lorenzo in questo mondiale. Primo tempo nel secondo turno delle libere in 1.40.011, secondo tempo in 1.39.506 nel terzo turno ad appena 0.042 dalla Jezek, primo in qualifica in 1.38.974 con il rivale diretto Mercado sulla Ducati Barni ad appena 0.042. In gara Lorenzo non lascia spazio a nessuno, parte davanti a tutti e rimane in testa fino alla bandiera a scacchi sventolata cinque giri prima del previsto per la caduta di un pilota. Una bella vittoria che, a tre gare dalla fine del campinato gli riapre la possibilità di vittoria nel mondiale. Il leader del mondiale Mercado è ora a soli 14 punti. Forza Lorenzo, tutto il tuo motoclub tifa per la tua vittoria.

Portimao 6 luglio; 1° classificato
Ai vertici in FP 2, in FP 3 sigla il miglior tempo e sul passo è velocissimo. In qualifica sbaraglia gli avversari, stacca il primo tempo in 1.46.802. La gara parte bagnata e nelle prime fasi Lorenzo guida con prudenza pur mantenendosi sempre nelle prime posizioni. Gli avversari, Smith su Honda, Mc Fadden su kawasaki e Lussiana pure su kawasaki sembrano avere una migliore confidenza con il tracciato. Lorenzo guida al massimo della concentrazione, e quando sente bene la moto passa all'attacco. Al nono passaggio supera Smith, poi è la volta di Mc Fadden e quando si rende ben conto di essere più veloce del leader provvisorio Lussiana lo supera di slancio ed è primo. Il tracciato progressivamente si asciuga e negli ultimi quattro giri bada solo a gestire le gomme e il vantaggio che alla bandiera a scacchi è superiore ai due secondi. Con questa bella vittoria Lorenzo passa in testa al campionato relegando Mercado con la Ducati Barni, in crisi con le gomme, a quattro punti. Bravissimo.

Jerez 7 settembre; 3° classificato
Nonostante le noie al cambio che gli ha fatto perdere una sessione di prove libere nel primo e terzo turno Lorenzo è sempre stato nelle posizioni di vertice mostrando molta velocità e costanza nei tempi. In qualifica buon secondo posto in 1.45.677 dietro a Mercado che mostrava di avere un ottimo passo gara. Nel warm up ancora secondo in mezzo alle Ducati di Masei e Mercado. In gara ottima partenza, in testa nei primissimi giri quando la gara viene interrotta per incidente. La nuova partenza, con gara ridotta a 10 giri, vede Lorenzo ancora davanti al primo passaggio, poi è costratto a cedere il passo a Mercado che conduce fino alla bandiera a scacchi. Secondo fino al quinto passaggio non riesce a contenere la Honda di Smith secondo al termine della gara. Persa la testa dellaclassifica, ora Lorenzo insegue con 5 punti di ritardo rispetto a Mercado, decisiva l'ultima prova dove una vittoria con Mercado secondo gli consegnerebbe il titolo mondiale. 

Magny Cours 5 ottobre; 6° classificato
Fin dalle libere sempre nel gruppo dei migliori a significare che il titolo mondiale poteva essere suo.Terzo tempo in FP 1, secondo tempo in FP 2 unica kawasaki in mezzo alle Ducati di Massei, Jezek e Mercado. In FP 3 ancora secondo alle spalle di Mercado. In qualifica miglior tempo in 1.40.781 con mercado, suo avversario diretto. che scivola e si qualifica con l'undicesimo tempo. La gara è bagnata, Lorenzo parte in testa e, decimo dopo decimo stacca gli avversari diretti che sono Lussiana e Lanusse. Mercado, dal sedicesimo posto è in costante ma quasi impossibile rimonta. Il mondiale pareva una cosa fatta, invece all'ultimo giro, alla curva sette una perdita di aderenza alla ruota posteriore pone fine all'atteso mondiale. Lorenzo riesce a ripartire ma si classifica solo sesto. Mercado con un insperato quarto posto porta la Ducati Barni al titolo mondiale. La delusione è tanta, ma il pilota c'è e lo hanno visto tutti. Secondo posto in un mondiale che sembrava già vinto; non riusciamo nemmeno ad immaginare la grande delusione di Lorenzo.



 

 

 

 

 



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